Quando crescerà il valore degli immobili genovesi?

Il valore degli immobili non cresce con le emozioni

Ritengo che un sentimento di affetto ed amore leghi ogni uomo al posto dove è nato, sia una metropoli od un paesino sconosciuto alle carte geografiche. Se sei genovese da sempre, come me, oltre all’amore per il luogo natio, c’è anche quel pizzico di orgoglio dovuto a ciò che questa città ha rappresentato nei secoli.

L’appellativo petrarchiano de “La Superba”, non è certo casuale. Ma credo di essere sufficientemente innamorato della mia città da farne un’analisi seria e composta in quell’ambito che mi appartiene: il settore immobiliare.

La storia non si scrive  con i “se” e con i “ma”, occorre invece un’analisi scevra da condizionamenti affettivi e desideri, concreta e determinata come la gente di mare che ha fatto grande questa città: Genova è popolo di marinai, ed il marinaio sa che non conta quanti mari hai navigato ma quante tempeste ha superato.

L’analisi di due Istituti di ricerca sul futuro immobiliare di Genova raccoglie  tutto ciò che auspico e desidero, e nel quale credo: una riqualificazione della città, un’isola felice, che porti, oltre ad un benessere sociale, ad un incremento del valore degli immobili e all’assunzione di una centralità economica e turistica italiana. 

Il waterfront di levante farà crescere il valore degli immobili?

Il waterfront è uno splendido progetto nato dalla matita di uno dei figli più illustri della Superba, l’Archistar Renzo Piano. L’allungamento del Porto Antico fino alla Foce con un canale navigabile, piste ciclabili, aree verdi affacciate sul mare. E due edifici di residenze esclusive.

Il waterfront aiuterà Genova ad essere più bella, quando completato nella sua interezza, sarà un sorriso al mondo. Ma quelle residenze sono rivolte a pochi, ad un pubblico elitario, sono case di lusso, da sole non potranno incidere sull’incremento di valore degli immobili genovesi.

I lavori, che procedono veloci, sono attualmente limitati all’area retrostante il Palasport ed il padiglione Jean Nouvelle.  Non so quando inizierà lo spostamento dei cantieri per consentire il passaggio navigabile e delle passeggiate fino a Porta Siberia. 

Le sfide di Genova per ritornare superba

Genova tornerà grande quando il suo porto, l’unica vera industria della città, tornerà ad essere centrale, quando costruiremo un retroporto, un’area logistica, dove concentrare le merci che arrivano nei container.
La nostra mancanza di spazio è atavica, occorre creare, in un’economia di sistema, un retroporto nel basso alessandrino, che funzioni da stoccaggio delle merci e sia il punto di partenza su quell’asse Genova-Rotterdam.

Erano gli anni ’60 quando da un’intuizione dell’imprenditore Giacomo Costa si colse la necessità di trovare una soluzione alla secolare congestione delle aree portuali, oramai insufficienti all’incremento dei traffici. Iniziò il progetto dell’interporto di Rivalta Scrivia. Sono trascorsi 60 anni, ed ancora oggi fintanto che i container non escono dalle banchine caricate su camion le altre navi non possono scaricare.

Genova tornerà grande se il progetto del ribaltamento della Diga Foranea, per consentire l’accesso alle grandi portacontainer, prenderà vera attuazione: possibile che la gara sia andata deserta perché i costi sono stati sottovalutati e siamo ancora a discutere se tecnicamente potrà reggere e stare in piedi ?

Genova tornerà grande quando avremo un collegamento ferroviario con Milano in 50 minuti. Il termine dei lavori attualmente fissato al 2025 è il rovescio della medaglia di 3 anni di ritardi sulla tabella di marcia. Ma legarci al capoluogo meneghino, unica città a dimensione internazionale dello stivale, è necessario e fondamentale. I campanilismi non servono più. 

Genova tornerà grande quando avrà completato la Gronda Autostradale, ma bisognerebbe iniziarla!

Genova tornerà grande quando:

  • avrà risolto i suoi problemi di viabilità
  • avrà pensato alla riqualificazione urbanistica delle sue periferie
  • consentirà ai genovesi di vivere nel centro storico in sicurezza e in un ambiente pulito e gradevole come la sua storia impone
  • avrà completato il parco degli Erzelli, ampliato l’aeroporto, condotto la metropolitana a San Martino e aperto le stazioni di Corvetto e di Terralba
  • comprenderà che occorre crescere di almeno 100mila residenti, investendo sui nostri giovani perché rimangano con noi.

Costruire il futuro partendo dal presente

Lo stock immobiliare genovese è grande e sufficiente. Questo sì andrebbe razionalizzato e migliorato nell’ambito di un piano urbanistico che rientri nella “città in 15 minuti”. Il valore degli immobili passa anche da qui.

Oggi Genova è una città dove ogni mattina il sole l’abbraccia in un sorriso laddove le onde si infrangono sulla scogliera. È sempre quella “verticale” descritta da Giorgio Caproni, una città con un grande potenziale, con una possibilità di crescita del valore immobiliare, forse senza precedenti. Gli investitori ci credono, si affacciano a guardare la nostra realtà e restano meravigliati dal suo fascino e dal suo potenziale, ma non possiamo permetterci di perdere ancora tempo. 

I genovesi sono “gente di mare”, concreta: prima fare, poi proclamare.

 



                              

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